Filosofia del Gioco | Un percorso per una possibile filosofia del gioco

Devo ammettere che ho iniziato a pubblicare alcuni articoli sulla filosofia del gioco  senza aver prima offerto uno schema sintetico che potesse aiutare il lettore a immaginare quale sia il percorso mentale sotteso a questa ricerca. Per questo pubblico ora (meglio tardi che mai) un capitolo che forse doveva essere il primo.

Premesso che…

rosa_venti_filosofia gioco percorso ricerca..non sempre questo è chiaro: che vuol dire proporre un percorso per una possibile filosofia del gioco? Innanzitutto che siamo alla ricerca di qualcosa. Lo strumento di base è la filosofia (amore del sapere) quindi proporre questo percorso significa invitare gli interessati a compiere un atto di amore verso il fenomeno del gioco. L’atto è fatica: conoscere significa sudare per acquisire concetti che prima non avevamo. Dunque i pigri e i saputi (quelli che già sanno tutto) possono anche lasciar stare, non è roba per loro. Inoltre è un percorso. La filosofia del gioco non è infatti un corpus codificato di dogmi da apprendere ma un cammino della mente per mettere il pellegrino in condizioni di comprendere meglio il gioco (teoria del gioco) e, nel caso migliore, aiutarsi a vivere un’esperienza di gioco più profonda (prassi del gioco).

Le strade verso il gioco e il percorso che io propongo

Usare una metafora può aiutare: il gioco è come un continente, un vasto territorio, un luogo filosofico. Un cammino filosofico si compie realizzando nella propria mente dei concetti e mettendo i concetti in una relazione coerente. Il gioco, nella metafora, ha delle sue caratteristiche, delle risorse naturali, dei confini… e tutte le cose che distinguono un luogo da altri luoghi. Conoscere queste caratteristiche fa parte della filosofia del gioco (teoria) e serve per sapersi muovere agevolmente fra le diverse regioni del gioco, invece saper utilizzare le risorse che il gioco offre permette un’esperienza del gioco più profonda. In questo senso puoi vedere me come una guida che cerca di farti entrare in una nuova regione. Le strade potrebbero essere tante, in diversi modi si può giungere a conoscere meglio il gioco. Questa serie di articoli rappresentano il viaggio che io ho già compiuto da solo, come un esploratore. E adesso ci ritorno guidando l’interessato in luoghi ormai per me familiari. Per questo l’ordine degli articoli che vi propongo nella pagina iniziale (indice) rappresenta un po’ il mio percorso di viaggio. Nulla vieta di poter andare in un ordine che non è quello da me indicato, tuttavia credo che sia l’ordine giusto per raggiungere la meta senza perdersi. 

Le condizioni di viaggio

Come tutti i percorsi richiede due condizioni: la prima, più importante è lasciarsi qualcosa alle spalle. In questo caso si tratta del proprio attuale concetto di gioco. Se pensi al gioco, ti viene in mente qualche immagine. Se poi cerchi di dare una definizione di cosa sia il gioco, vedrai che ti vengono in mente diverse soluzioni… Ecco, per compiere il cammino è bene che, per ora, ti lasci tutto questo alle spalle. Nulla vieta che al termine del cammino tu possa recuperare tutto o parte di ciò che avevi abbandonato. Ma per poter concepire qualcosa di nuovo bisogna che la mente sia libera da preconcettiPartiamo in genere da un concetto (preconcetto – concetto prima di qualcosa) povero, incoerente, fumoso. Se il percorso è costruttivo, al termine avremo un concetto di gioco molto più coerente, ricco e consistente. La seconda condizione del pellegrino è avere una meta. La tua meta finale (il perché cerchi di capire il gioco) non posso certo conoscerla né posso darti io una meta del genere. Io posso solo darti delle mete intermedie, dei passaggi da qui a lì. Però posso anche suggerirti quella che fu la mia meta: sapere perché è così bello giocare. 

L’esercizio faticoso.

Il miglior modo per partire è giocare a un gioco che ti propongo, anche se in fondo è anche un esercizio filosofico e pratico. Prova a elaborare un breve testo che descriva il concetto di gioco, una definizione di cosa sia il gioco secondo te. L’unica regola è non andare prima a curiosare (in giro o nella definizione di gioco proposta da me), cerca di elaborare una tua idea personale. Sarà preziosissima, e solo alla fine vedrai quanto. Metti la tua definizione nei commenti e poi dimenticala. Ti servirà al termine del percorso. Se lo fai stai davvero partendo perché per capire il gioco e fare una vera filosofia del gioco bisogna sapersi mettere in gioco.

La mappa: il percorso che intendo compiere.

Partiremo da dove siamo, ovvero il luogo dei preconcetti sul gioco e per prima cosa usciremo da quel luogo. Il luogo in cui entreremo è una regione di conflitto. Il conflitto individuale e sociale che dilania la nostra vita. Il passo successivo sarà cercare di uscire dal conflitto, ma non sarà facile. Dovremo passare per diversi autori (Shiller, Huizinga, Rahner, Callois) che ci aiuteranno a elaborare un nuovo concetto di gioco. Infatti scopriremo, tappa dopo tappa, che un individuo (o una società) in conflitto con se stesso può progredire pienamente solo assegnando un giusto valore al gioco e sviluppando una adeguata educazione estetica dell’uomo. Tale educazione estetica deve essere completa e tesa alla bellezza per mezzo dell’arte-gioco. Nel percorso potremo per prima cosa cercare di dare un nuovo valore al gioco (e ciò sarà possibile appunto ripensando il concetto di gioco), poi potremo capire cosa sia l’educazione estetica. Infine potremo capire come il gioco sia in relazione con l’educazione estetica e come creare nell’esperienza pratica questa relazione. Il percorso che io intendo proporre per una filosofia del gioco potrebbe quindi dirsi concluso (ripeto per me come guida) quando saremo in grado di vivere l’esperienza del gioco come qualcosa che ha una relazione con l’equilibrio, con l’armonia individuale e sociale. La meta sarà quindi una regione di pace.  

Come ultima tappa opzionale di questo viaggio voglio mostrare una regione speciale del luogo-gioco: il gioco di ruolo. Il gioco di ruolo potrebbe rivelarsi come uno degli strumenti più adeguati al delicato compito che assegneremo all’educazione estetica.

Nota di viaggio: in ogni tappa che lo permette cercherò di fare una sintesi iniziale. Questo perché alcune tappe sono tentativi di far emergere certi concetti e può darsi che il lettore, in quanto siamo tutti pellegrini, abbia già visitato quel luogo mentale e non abbia bisogno di far sorgere un certo concetto poiché già lo possiede.

Informazioni su Luigi Pignalosa

Nato nel sole, cresciuto nel mare, educato dal Cielo, torturato dalla terra. Mi laureo in Filosofia con il massimo dei voti (per quello che significa in Italia). Studio e sviluppo competenze nel campo della comunicazione strategica e dei media digitali. Lavoro come Strategic Communication Planner, Content writer & manager, Web project manager. Da piccolo inventavo i miei giochi perché quelli esistenti erano stati già creati. Il mio motto è "Se proprio devi fare qualcosa, fa' qualcosa che non c'è".
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